“Lo yoga ci insegna a modificare ciò che non può essere accettato e ad accettare ciò che non può essere modificato.”
B.K.S. Iyengar
che cosa è svadhyaya
Svadhyaya è un termine sanscrito che indica qualunque studio o riflessione su sé stessi. E’ uno dei niyama dello yoga, estremamente importante ma anche tanto difficile da applicare.
Come possiamo conoscerci meglio? Attraverso lo studio delle nostre emozioni. Banalmente iniziando ad osservare cosa ci rende veramente felici e cosa invece detestiamo.
Per iniziare a fare un’auto indagine è necessario porsi delle domande per capire chi siamo e come ci rapportiamo agli altri. La mente però non è chiara e questo fa si che la nostra conoscenza sia lenta e proceda tra mille ostacoli.
Noi siamo il prodotto delle nostre emozioni, del nostro vissuto, ma per conoscerci realmente dobbiamo studiarci a fondo, per capire il confine tra il nostro essere e tutto quello che ci è stato instillato dentro dall’ambiente esterno, cosa facciamo per convenienza e cosa per essere accettati.
Quando incontriamo un’emozione negativa dobbiamo cercare di andare oltre la sua apparenza, per arrivare alla vera causa.
Non è sempre immediato capire da dove scaturisce, bisogna sempre lavorarci su. Quasi mai la prima causa che ci viene in mente è quella giusta.
La nostra mente è abile a trovare scuse. E’ auto sabotante, nel senso che sarà lei stessa a non voler andare troppo a fondo e si arrenderà alla prima causa, generalmente la più semplice da eliminare.
Questo perché conoscere se stessi può essere estremamente destabilizzante.
perchè è importante
Ma perché è così importante svadhyaya? Perché se non sai chi sei non sarai mai felice. Conoscersi è fondamentale per capire quale direzione dare alla vita, per vedere chiaramente e con onestà qual è il nostro punto di partenza. Purtroppo questo può essere estremamente difficile perché tendiamo a proiettare la nostra felicità nel futuro, rinviandola a quando finalmente avremo raggiunto il nostro prossimo obiettivo, per renderci conto solo dopo che tutto sommato non era poi così esaltante.
Conoscerci meglio è il primo passo per lasciare andare quello che non ci serve più, situazioni, cose e persone. Ci da una spinta ad accettare noi stessi per quello che siamo, perché riusciamo a vedere oltre le limitazioni date dalla nostra percezione limitata della realtà. Inevitabilmente le esperienze e il tempo ci cambiano, però non sempre ne siamo consapevoli, perché quasi mai ci ascoltiamo.
come fare svadhyaya
Praticamente come possiamo fare auto-indagine per conoscerci meglio? Lo strumento più semplice è il classico diario personale in cui annotare i propri pensieri, emozioni, sensazioni. Rileggere a distanza di tempo quello che abbiamo scritto ci permetterà di prendere una certa distanza da quelle situazioni e di analizzarle con mente più distaccata. Alcune volte potrà sembrarci che a scrivere sia stato qualcun altro. In questo caso riusciremo a vedere in maniera più limpida le nostre reazioni automatiche, a studiarle per cercare di reagire sempre meno in maniera impulsiva.
Ovviamente un altro mezzo per conoscerci è la meditazione. Ogni volta che durante la pratica riusciamo ad afferrare un pensiero e osservarlo, possiamo capire il motivo di tanti nostri comportamenti. La maggior parte dei pensieri sono automatici e si ripetono ogni giorno. Per lo più non ci rendiamo nemmeno conto di loro. Quando però riusciamo ad osservarli senza giudizio e a lasciarli andare, perdono la loro forza, e con il tempo saranno meno presenti.
Se poi dopo la meditazione scriviamo il nostro diario annotando tutto quello che è affiorato , il lavoro sarà ancora più efficace.
La pratica dello yoga fisico invece può essere di grande aiuto tutte quelle volte che le emozioni creano blocchi nel corpo. Con le pose ascoltiamo il corpo e attraverso il respiro lasciamo andare le tensioni.
quando fare svadhyaya
Vorrei far notare come sia importante fare Svadhyaya quotidianamente, e non solo nei momenti difficili. Cercare di conoscerci quando stiamo bene, ci permette di gettare le basi per evitare di entrare in reazione quando si presentano i problemi o dobbiamo gestire situazioni in maniera veloce.
Il mio consiglio quindi è quello di dedicare tutte le sere qualche minuto all’analisi della nostra giornata, per capire come abbiamo gestito le nostre emozioni e se siamo entrati in reazione. Per alcune cose sorrideremo ripensando al nostro comportamento. Per altre invece sentiremo ancora forte le emozioni che hanno prevalso, belle o brutte che siano. In ogni caso ciò che conta è andare oltre per capire quali sono i reali motivi del nostro comportamento e capire chi siamo realmente.