Una delle tante fonti di sofferenza disumana degli adolescenti è sicuramente la scuola. Quante volte vi sarà capitato di piangere per un voto? Quante volte vi sarà capitato di dormire male per l’ansia? E di non poter avere una vita al di fuori dello studio?
Immagino tante.
Il fatto che la scuola italiana sia tossica e che produca gli studenti più frustrati d’Europa è ormai risaputo: “facciamo troppe materie”, “ci sono troppe interrogazioni”, “i professori non ci capiscono”, “In Inghilterra seguono solo tre corsi”… sono tutte cose che sappiamo già, basta.
Si è mai chiesto qualcuno come fare per evitare tutto lo stress dovuto alla scuola? No, non parlo di una rivoluzione studentesca in stile ‘68 , innanzitutto perché mi considero più una riformatrice che una rivoluzionaria, e in secondo luogo perché ricordo che ci troviamo in un periodo di pandemia globale, e non mi sembra proprio il caso. Ma la soluzione si cela ugualmente in noi studenti.
Come fare? Semplice: cambiare l’approccio allo studio. Non sto parlando della scoperta di un nuovo incredibile metodo di studio che permetta di memorizzare tre capitoli in un’ora, nonostante quest’ultimo e l’organizzazione siano importanti. Cercate di suddividere il carico e di non rimandare costantemente, trovando anche del tempo per voi.
Si, perché il segreto dello studio è proprio il riposo. Alle volte siamo così presi dalle nozioni che assorbiamo che ci dimentichiamo di noi stessi, ed è la cosa più sbagliata che si possa fare, perché poi tolta la scuola che rimane?
E per questo bisogna trovarsi degli hobby, dedicarsi alle proprie passioni e rendersi felici, rilassati e più riposati, ma di questo parleremo più a fondo in un altro articolo.
Intendiamoci, dovete studiare e con costanza; avete presente quei professori che dicono “nella vita non si smette mai di studiare” ? Beh, è così. Quindi, mettetevi l’anima in pace e svolgete le vostre ore quotidiane di studio, ma senza lasciare che esso vi assorba.
Vi lascerò da qualche parte degli allegati scaricabili con delle tabelle per il time management, sia scolastico che non, che magari potrete trovare utili.
Ovviamente, ognuno adotta il suo metodo personale, e sto facendo uno strappo alla regola nel fornirvi questi materiali, visto che sono dell’idea che bisogna trovare l’indipendenza senza appoggiarsi troppo sull’esperienza altrui, ma oggi sono di buon umore e vi faccio un regalo.
Però, il riposo e il ritagliarsi del tempo per sé può non essere sufficiente a far terminare quell’enorme senso di frustrazione che ci pervade quando prendiamo un voto immeritato, o i professori non sono equi e così via.
Volete sapere perché?
Perché con l’attaccamento a questo sistema si è perso il vero senso di scuola, che è quello di studiare per imparare, non di studiare per prendere un voto.
Diciamoci la verità, nessuno studia per la semplice voglia di farlo, e se succede, essa è comunque messa in secondo piano dalla voglia di eccellere, il che è anche legittimo…. ma ci rendiamo conto del fatto che ci siamo degradati a numeri?
Si, numeri, è questo che siamo diventati: voti scolastici, numeri di telefono, like, views, numeri di candidatura per i concorsi, stipendi… siamo arrivati a credere così poco in noi stessi da trovare nei voti l’unico modo per far vedere che valiamo qualcosa, che siamo capaci di qualcosa, anche se quel qualcosa, in fin dei conti, non vale niente. Ci illudiamo di far competizione con gli altri, ma in realtà sfidiamo solo noi stessi in una battaglia senza criterio. Chiariamoci, è giusto avanzare delle pretese su sé stessi, ma non è concepibile farlo sulla base di semplici numeri che non rispecchiano il proprio valore.
Quindi, smettiamola di combattere guerre inutili.
Cercate di apprezzare davvero quello che state studiando, e trovarne delle reali applicazioni e riflessioni, perché utile non è sinonimo di pratico. A volte, quello che studiamo serve a farci guardare il mondo sotto una luce diversa, ad ingrandirne una piccola porzione al microscopio, in una maniera che va oltre il semplice “il latino è una lingua morta, che cosa lo studio a fare?”
Scatenate la vostra curiosità.
Trovate del bello in tutto ciò che fate, anche nello studio.
Sono arrivata alla veneranda età di diciotto anni per dire che mi piace studiare, e non me ne vergogno affatto.
Sta a voi cambiare il vostro approccio nei confronti della scuola, ma non dovete farlo per me, né per vostra madre, né per i vostri professori, né per i vostri compagni.
Fatelo per voi, come tutto d’altronde.
Scegliete di essere persone, non numeri.
Magari voi non potete cambiare il sistema, ma non lasciate che sia il sistema a cambiare voi.
Tiki
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