“La terra fornisce abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’avidità di ogni uomo.”
Mahatma Gandhi
Aparigraha è un altro Yama , la sua traduzione significa non possesso e non avarizia nel senso di non accumulare cose. Come sempre nella filosofia Yoga il suo significato va molto ampliato, discusso ed inserito nel contesto della vita moderna.
Quindi come possiamo applicare Aparigraha nella nostra quotidianità? Dando il giusto peso ai beni materiali.
Viviamo in un momento storico in cui è importante rimanere al passo. Ma chi stabilisce cosa significa rimanere al passo? Siamo noi o qualcun altro che ci condiziona e decide al posto nostro? Riusciamo a capire quando ci circondiamo di cose per una necessità reale o per un altro condizionamento?
Questo è un punto importante.
Quante volte ci affanniamo per accaparrarci l’ultimo modello, peraltro inutile per noi, perché altrimenti ci sentiamo obsoleti o poco alla moda? E quanto ci costerà ripagarlo in termini di fatica, tempo e preoccupazioni? Quanto tempo toglierà alle nostre vere esigenze?
Non dico che dovremmo eliminare tutti i confort che la società ci offre, non possiamo ne saremmo fuori e non tutti siamo asceti. Dobbiamo però capire che ben poche cose sono veramente indispensabili.
Quindi, con non poche difficoltà, dobbiamo capire quali sono le cose che ci servono, e non solo per un fine pratico, ma anche perché ci fanno stare bene, ci scaldano il cuore, ci fanno apprezzare la bellezza. E una volta capite eliminare tutte quelle che ci hanno fatto credere ci servissero.